parallax background

L’insonnia: che cos’è ?

5 Maggio 2014
Donne italiane oggi:
un “mestiere” impegnativo!
4 Maggio 2014
L’importanza del padre.
Aspetti psicologici.
6 Maggio 2014

L’insonnia può essere definita come una continua difficoltà ad iniziare e/o mantenere il sonno, tale che esso risulta di durata e qualità insoddisfacente. È un disturbo da non sottovalutare, che colpisce quasi un italiano su 3, in prevalenza donne.

Chi soffre di insonnia, riferisce uno o più dei seguenti disturbi relativi al sonno:

  • difficoltà ad addormentarsi;
  • difficoltà a mantenere il sonno;
  • risvegli notturni o precoci al mattino;
  • sonno cronicamente non ristoratore o di scarsa qualità.

Ai sintomi notturni, nella maggior parte dei casi, sono presenti anche sintomi diurni, quali ad esempio:

  • affaticabilità;
  • irritabilità;
  • sonnolenza;
  • disturbi dell’umore;
  • difficoltà di apprendimento memoria;

Quali sono le cause dell'insonnia?

Tra i fattori ritenuti causa dell’insorgenza del disturbo, gli eventi stressanti sono riportati nell’80% dei casi, seguiti da problemi fisici, inadeguata igiene del sonno e fattori ambientali.
In ogni caso, possiamo distinguere due tipologie di insonnia:

  • Primaria: parliamo di insonnia primaria nel caso in cui l’alterazione del sonno non è causata dagli effetti fisiologici di una sostanza o di un’altra condizione medica. In genere la causa è rintracciabile in problemi quali eccessive preoccupazioni e ansia rispetto al proprio sonno. Quando siamo preoccupati, infatti, pensiamo di continuo al problema che ci affligge. Questa “ruminazione” mentale ci impedisce di addormentarci o ci fa dormire male. Si innesca così un circolo vizioso: più ci preoccupiamo, meno riusciamo a dormire. Non dormendo, l’ansia e l’irritabilità aumentano, e così anche le nostre difficoltà ad addormentarci;
  • Secondaria: ovvero legata a cause fisiche o psichiche. Ad esempio l’angina pectoris, le malattie reumatiche, le ulcere gastriche, la menopausa, l’iper e l’ipotiroidismo, le allergie. Inoltre l’ansia, la schizofrenia, il disturbo post-traumatico da stress. Alla depressione spesso è associata la tendenza a svegliarsi presto la mattina.
Infine, è noto che uno stile di vita stressante, e cattive abitudini rispetto al sonno (ritmi sonno-veglia irregolari, lavorare/studiare a letto, fare pasti pesanti la sera, ecc…) possono essere un elemento scatenante l’insorgenza del disturbo.

Soffri di insonnia?

Si può parlare di insonnia primaria, se sono presenti i seguenti sintomi (uno o più dei seguenti disturbi relativi al sonno):

  • Difficoltà a mantenere il sonno
  • Risvegli precoci al mattino
  • Sonno cronicamente non ristoratore o di scarsa qualità
Le difficoltà riportate di sopra si presentano nonostante l’opportunità e le circostanze adeguate per il sonno.
È presente almeno uno dei seguenti disagi diurni conseguente ad un sonno disturbato:

  • Fatica/malessere;
  • Difficoltà nell’attenzione, concentrazione o nella memoria;
  • Disfunzioni sociali/professionali o scarse performance scolastiche;
  • Disturbi dell’umore/irritabilità;
  • Sonnolenza diurna;
  • Riduzione della motivazione, energia e iniziativaù;
  • Disposizione a errori/accidenti sul lavoro o alla guida;
  • Tensione, mal di testa, sintomi gastrointestinali in risposta a perdita del sonno;
  • Ansia o preoccupazioni per il sonno;

Quali sono le conseguenze?

Le conseguenze dell’insonnia, specie se non trattata, possono essere anche piuttosto gravi. La sonnolenza diurna ad esempio, può causare incidenti, malumori, difficoltà sul lavoro e nel gestire le relazioni personali e affettive. Chi soffre di insonnia, può quindi iniziare a riportare problemi sul lavoro, a scuola e in famiglia e può essere facilmente irritabile.

È interessante a questo punto sottolineare (prima di dare una speranza ai lettori insonni!) come le regole di quella che viene definita “igiene del sonno” (ovvero quelle norme comportamentali che dovrebbero fisiologicamente favorire un buon sonno) non solo non siano risolutive in queste situazioni, ma in alcuni casi possano addirittura aggravarne i tratti. Si assiste infatti a veri e propri irrigidimenti quasi ossessivi sugli orari, cibi, abitudini ritualizzate intraprese prima di coricarsi, che anziché favorire il sonno lo bloccano ancora di più.

Il lavoro di una buona terapia per le problematiche fin qui descritte, verte proprio sullo sbloccare i meccanismi rigidi e ridondanti che intrappolano il soggetto nella sua veglia notturna forzata. La psicoterapia breve strategica ha messo a punto protocolli specifici di trattamento per le diverse tipologie di insonnia, portando nella stragrande maggioranza dei casi a sblocchi della patologie sin dalle prime sedute del trattamento.

Il paziente viene guidato, mediante piccoli compiti, talvolta apparentemente bizzarri o illogici, di cui non sempre viene messo a conoscenza del meccanismo a solcare il mare all’insaputa del cielo, ovvero ad ingannare la mente nella ricerca del sonno, affinchè ciò che lo ostacola possa essere scavalcato, poiché, citando Dumas.


"Il sonno è una divinità capricciosa,
e proprio quando lo si invoca…
si fa aspettare”.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

WhatsApp chat